"Se io non avessi Giobbe! Non posso spiegarvi minutamente e sottilmente quale significato e quanti significati abbia per me. Io non lo leggo con gli occhi come si legge un altro libro, me lo metto per così dire sul cuore e in uno stato di chiaroveggenza interpreto i singoli passi nella maniera più diversa. Come il bambino che mette il libro sotto il cuscino per essere certo di non aver dimenticato la lezione quando al mattino si sveglia, così la notte mi porto a letto il libro di Giobbe. Ogni sua parola è cibo, vestimento e balsamo per la mia povera anima. Ora svegliandomi dal mio letargo la sua parola mi desta a una novella inquietudine, ora placa la sterile furia che è in me, ora mette fine a quel che di atroce vi è nei muti spasimi della passione."
Ho ancora delle perplessita`.
RispondiEliminaAlla conclusione della scorsa lezione si era arrivati a dire questo: Dio fa del bene creando l'uomo,cioe` dandogli la vita, l'esistenza. Ma non fa del male perche` il maledipende escusivamente dall'uomo che, essendo libero, decide come agire.
Ora, questa concezione mi convince pero` sorge un problema: i miracoli? Se non sbaglio sono interventi di Dio, che opera o direttamente o attraverso alcuni uomini. Questo implica un Dio interventista. Come si puo` ammettere l'intervento di Dio a fin di bene (miracolo) e negare categoricamente l'intervento a fin di male (che potrebbe essere un castigo)?
E` troppo...comodo secondo me pensarla cosi`.
Osservazione interessante Giorgio... tuttavia - secondo me - la questione sta nel come si debbano intendere quelli che comunemente chiamiamo i "miracoli"... credo che, proprio come avviene nei Vangeli a proposito dei miracoli compiuti da Gesù, non siano tanto degli interventi diretti di Dio nei confronti di singole persone (dunque delle dimostrazioni della sua potenza in modo magico e spettacolare), ma dei "segni" che Dio offre a tutta l'umanità del Suo amore e della Sua cura verso di essa... segni che non tolgono mai all'uomo la libertà di credere (prova ne è il fatto che di fronte a tali fatti non avvengono mai conversioni di massa)... credo che questo sia anche il motivo del fatto che, proprio nel momento in cui Dio avrebbe potuto di-mostrare la sua onnipotenza e la sua esistenza togliendo il Figlio dalla Croce e salvandolo dalla morte, sceglie di non intervenire e di non compiere nessun "miracolo"... perchè in quel caso avrebbe tolto la libertà all'uomo di credere o di non credere!!!
RispondiEliminacapito, ora ho capito la visione.
RispondiEliminaaltro dubbio: nella concezione cattolica l'uomo nasce peccatore, quindi non libero...
cioe` "obbligato" a purificarsi quindi in qualche modo a credere...
C'è una differenza significativa tra la visione "cattolica" e quella di Lutero... per Lutero, infatti, l'uomo è totalmente corrotto dal peccato, e quindi non più libero di fare il bene... cioè nella visione luterana la libertà viene totalmente cancellata... in quella cattolica, invece, si dice che il peccato non toglie all'uomo il libero arbitrio... ossia l'uomo, grazie al peccato, è ancora in grado di scegliere il bene, ma non è più capace di attuarlo da solo... per questo ha bisogno della "grazia" di Dio... dunque tutti gli uomini hanno bisogno della grazia di Dio, ma tale grazia viene data a chiunque, e l'uomo può accoglierla cercando la verità e operando scelte di onestà, di giustizia, di carità... dunque anche chi non crede "esplicitamente" può accogliere il dono della grazia di Dio ed essere in grado non solo di scegliere il bene, ma anche di farlo... per questo nella visione cattolica non solo è salva la libertà dell'uomo, ma chiunque può salvarsi!!!
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